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ultimo sull'arricciato coprendo il disegno di rossaccio per quello spazio che si riteneva dall'artefice potersi compiere nella giornata di lavoro, si trattava di rifare, sull'unica guida del reticolato, il disegno scomparso.

Ed ecco come dal Cennini si procede alla continuazione del disegno e si inizia l'affresco propriamente detto:

« Poi togli un mazzo di penne e spazza bene il disegno del carbone.

« Poi togli un poco di sinopia senza tempera e col pennello pontlo sottile va tratteggiando nasi, occhi e capellature, e tutte l'estremità e intorni di figure: e fa che queste figure siano bene compartite con ogni misura perchè queste ti fanno conoscere e provvedere delle figure che hai a colorire. Poi fa prima i tuoi fregi o altre cose che voglia fare d'attorno, e come a te convien torre della calcina predetta, ben rimenata con zappa e con cazzuola, per ordine che paia unguento. Poi considera in te medesimo quanto il dì puoi lavorare: chè quello che smalti, ti convien finire in quel dì. È vero che alcuna volta di verno a tempo umido, lavorando in muro di pietra alcuna volta sostiene lo smalto fresco in nell'altro di. Ma se puoi, non t'indugiare; perchè il lavorare in fresco, cioè in quel dì, è la più forte tempera e 'l più dilettevole lavorare che si faccia. Adunque smalta un pezzo d'intonaco sottiletto (e non troppo) e ben piano bagnando prima lo 'ntonaco vecchio. Poi abbi il tuo pennello di setole grosse in mano, intingilo nell'acqua chiara; battilo e bagna sopra il tuo smalto; e al tondo, con un'assicella di larghezza di una palma di mano, va fregando su per lo 'ntonaco ben bagnato acciò che l'assicella predetta sia donna di levare dove fosse troppa calcina, o porre dove ne mancasse, e spianare bene il tuo smalto. Poi bagna il detto smalto col detto pennello, se bisogno n'ha; e colla punta della tua cazzuola, ben piana e ben pulita, la va fregando