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Poi quando vuoi lavorare abbi prima a mente di far questo smalto bene arricciato, e un poco rasposo. Poi secondo la storia o la figura che de' fare, se lo intonaco è secco, togli carbone, e disegna e componi e cogli bene ogni tua misura battendo prima alcun filo, pigliando i mezzi degli spazi ».

E dopo descritto il modo di scompartire gli spazi del reticolato e battere i fili, quasi si potesse prendere equivoco sul senso di quel comporre la storia o la figura sull'arricciato, lo riprende da capo: « Poi componi col carbone come ho detto storie o figure e guida i tuoi spazi sempre gualivi o uguali. Poi piglia un pennello piccolo e pontio di setole con un poco d'ocria senza tempera, liquida come acqua, e va ritraendo e disegnando le tue figure, aombrando come avrai fatto con acquerella quando imparavi a disegnare ».

Merita particolare attenzione questa diligenza estrema nel condurre un disegno che si andava distruggendo poi ad ogni sovrapposizione dell'ultimo intonaco che doveva accogliere i colori.

Si crederebbe dalle meticolosità innumerevoli dei vecchi procedimenti che l' artefice finisse col restare inabile ad un'opera spedita di pennello quale fu vanto dei decoratori della decadenza e si stima ancora per taluni il colmo della virtù d'un artista e mezzo infallibile per destare interesse all'opera d'arte, ma considerando appunto la precisione del metodo e il numero e la mole di opere condotte dai maestri di quest'epoca, si perviene ad una convinzione perfettamente opposta. La speditezza della mano, la sicurezza del colpo d'occhio e la franchezza del tocco non poteva non essere il frutto diretto di un lavoro assiduo e intelligente: soltanto che non lo si erigeva a sistema, ricorrendovi soltanto quando si ritenesse indispensabile, come allorchè steso l'intonaco