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l'encausto 51

Ma questa ipotesi è troppo debole, essendo noto che Vitruvio non parla che di pitture architettoniche, semplici tinte di pareti e riquadrature, nulla ostando però che la sola vernice a cera si potesse applicare anche a dipinti d’ornato e di figure. Anzi quest’incerato esteriore fu quello che illuse, secondo Sir Eastlake, il Winckelmann sulle pitture murali di Pompei; né ciò basterebbe ancora a spiegarne il processo vero, né a conchiudere che i Greci ed i Romani dipingessero così comunemente a fresco, come furono propensi a crederlo gli scrittori d'arte; sui libri dei quali, come osserva l'Emeric David nel suo Discorso storico sulla pittura moderna, incorre la parola « affresco » ogni qualvolta non conoscono il processo di esecuzione di una pittura murale.