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18 prefazione

materiale colorante influisca sul suo aspetto esteriore, rendendolo atto ad un fine d’arte.

Da ciò il nesso dei processi materiali della pittura colle, ragioni dell'arte — e il vincolo di ogni parvenza colorata alle leggi da cui prendono origine luci e colori — ed un nuovo e vastissimo campo di ricerche per l’artista.

Con Leonardo da Vinci lo studio della luce e dei colori nei suoi legami coll’arte della pittura ricevette il più vigoroso impulso, ma si arrestò. Troppo sperimentale per essere seguito dallo spirito teorico dei suoi tempi, egli è anche troppo profondo, perché le verità affermate, che divulgavansi pel lento tramite dei manoscritti, avanti la stampa del Trattato della Pittura, avvenuta solo nel 1681, potessero innestarsi coll’arte volta alla superficialità degli effetti decorativi.

I riflessi di cielo che irradiano dai principî pittorici di Leonardo rimasero così intercetti allo sguardo degli artisti sperduto nel più tenue lume del mondo della fantasia ed in quello ancora più circoscritto della luce e dei colori filtrati dalle vetriate dei loro laboratorî, finché un nuovo studio della luce e dei colori si inizia, si perfeziona, si completa quasi all'infuori dei pittori, all'insaputa dell’arte che della luce e dei colori è la manifestazione più diretta e sensibile.

Fra artisti e scienziati corre un secolo di lavoro, di intenti e di linguaggio diverso, onde giunti per imprevedute vie alla convinzione che procedendo affratellati abbrevierebbero il cammino, non si intendono più.

Interferenza, polarizzazione, rifrazione, irradiazione della luce, prismi, circoli cromatici, non sono più ostici agli uni, di quanto siano astrusi per gli altri, ambiente, intonazione, tavolozza, quadri.

Così l’interpretazione pittorica del vero, secondo una più esatta osservanza dei fenomeni luminosi, spesso non