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250 gli elementi tecnici della pittura

del dipinto, si riducono ai rapporti di coesione fra gli strati dei colori ed il piano di lavoro; rapporti evidentemente impliciti nel veicolo appiccicante proprio di ciascun processo.

La distinzione fra un processo e l'altro, per il criterio tecnico del pittore, non consiste altrimenti che in questo veicolo, dal quale dipendono tutte le modalità di adattamento meccanico del colore che differenzia il dipingere ad olio da quello ad affresco, ad acquerello ed a pastello, per l'usufrutto di tutta la forza adesiva comportabile col singolo mezzo dominante il processo adoperato.

Partendo quindi dalla complessità dei fenomeni d'alterazione cui può dar luogo per le azioni del tempo il veicolo d'adesione e le modalità che si richiedono per usarlo, i processi della pittura si ordinano con questa successione: pittura ad olio, tempera, acquerello affresco, pastello, perchè effettivamente il veicolo oleoso richiama altri sussidi quali le resine per le vernici ultime di protezione, le essenze per guidarne la liquidità e per regolarne il modo di essiccazione, cosichè la pittura olio presenta a colpo d'occhio una somma di elementi da governare che invano si cercherebbe nel processo a tempera e nell'acquerello che hanno per glutine una semplice soluzione acquosa di colla e di gomma; nell'affresco che per le proprietà già descritte degli intonachi di calce non richiede altro solvente che l'acqua; nel pastello che non ha bisogno di intermediario di sorta perchè la sola confricazione meccanica del colore sulla superficie da dipingere basta per tenerlo aderente: concludendosi che l'attenzione dell'artista nell'atto del dipingere non dovendosi concentrare che unicamente sulla quantità del liquido che regolerà la forza di aderenza dei colori, ogni prescrizione assoluta non potrebbe che essere inopportuna e probabilmente nociva.