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il criterio tecnico 243

in maggior grado per la sovrapposizione degli strati dello stesso colore; l'acquisto, per tale ripetizione, del corpo o smalto come dicesi in arte, tanto pregiato nel dipinto, per la resistenza che offre all'azione atmosferica e della luce, quanto alle cause meccaniche d'attrito, d'onde una imposizione subordinata affatto al materiale colorante di molte riprese del lavoro che implicano cautele speciali perchè non venga ostacolato il lavoro successivo dalle improprie condizioni del colore sottostante, nel senso della durabilità e della sua immediata apparenza o legame diretto coll'arte che è il fine principale dell'artista.

Colla giustezza del colore cospira all'effetto d'imitazione delle cose naturali la direzione impressa col pennello alla pennellata medesima verso il punto di concorso delle linee prospettiche se così è richiesto dalle forme sulle quali si applicano i colori e più generalmente seguendo l'apparente e naturale modellarsi delle parti figurate, considerazioni pur queste di gran riguardo, perchè asciutto il colore e dovendosi correggere col disegno delle parti difettose del lavoro anche la direzione delle pennellate, riesce difficilissimo cancellarne totalmente la traccia che nuoce, per certi rilievi ed ombre residue del primo modellato, all'effetto nuovo che si ricerca generandosi incroci e parallelismi che il tempo accentua nel corpo del colore sovrapposto seppure, come accade il più delle volte, non finiscano per primeggiare definitivamente.

Nel caso di particolari difficili da eseguire sia pel colore da rintracciarsi che la forma da imprimervi col movimento del pennello, per cui si deve ripetere la tinta diverse volte, la grossezza degli strati aumenta allora rapidamente dal piano generale, tanto più se fra una ripresa e l'altra del lavoro il colore sottostante ha il tempo d'asciugare. Ne risultano così spessori eccessivi ed incompatibili col principio