Pagina:La tecnica della pittura.pdf/204


i colori principali della pittura 195

e buono per l'affresco, forse per la sua durezza, che intacca le pietre da macinare, abbandonato, giacchè non figura in nessun altro autore.

Fra i violetti si vede talvolta annoverata la porpora di Cassio, che è una soluzione d'oro in acido nitrico e muriatico e protossido di stagno, il cui precipitato si fissa sull'allumina; ma non ebbe diffusione che nella pittura a smalto.

Per l'arte, sino a questi ultimi tempi, non si fecero pei colori violetti che delle combinazioni sulla tavolozza mescolando degli azzurri colle facche rosse. L'ossido di ferro o violetto di Marte, prodotto dalla calcinazione ripetuta dell'ossido di ferro combinato coll'allumina, è un colore solidissimo per tutti i processi di pittura, ma come sono in genere tutti i colori derivati dall'ossido di ferro è di una opacità rilevante e poco atto a tingere intensamente i colori coi quali si mescola.

Oggidì al violetto di ferro si aggiunge il fosfato di cobalto ed il fosfato di manganese, due colori violetti affatto nuovi che l'industria garantisce con tale concordia che è giuocoforza annoverarli se non fra i più solidi certamente fra i più splendidi per l'arte, in attesa di quello che ne dirà l'avvenire.

Dei neri, nero d'avorio, nero d'ossa, nero di vite, ecc. — La maggior parte dei neri d'usò nella pittura si compone di sostanze animali o vegetali bruciate incompletamente.

Mentre la combustione completa, all'aria libera, delle stesse sostanze, dà luogo all'incenerimento, il primo grado di combustione, cioè quello eseguito in recipienti di ferro chiusi, arroventati al fuoco e poi lasciati raffreddare, li trasforma in carbone; materia nera più o meno vellutata, secondo le precauzioni adoperate e la sostanza d'origine.