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i colori principali della pittura 181

data recente, cioè dalla scoperta del cadmio, metallo che per la prima volta fu osservato nel 1818 da Hermann di Magdeburgo esaminando un precipitato giallo risultato dal trattamento di solfato di zinco coll'idrogeno solforato. Strameyer ritornando con maggiore cura sulle osservazioni di Hermann in alcune galene di zinco di Boemia, verificò trattarsi di un metallo sino allora sconosciuto e gli diede il nome di cadmio.

Il cadmio si ricava principalmente dai prodotti di sublimazione dello zinco, ha il colore e lo splendore dello stagno, la sua frattura è fibrosa. ed è suscettibile di cristallizzare in ottaedri regolari. Presenta alla superficie l'apparenza di foglie di felce come l'antimonio. È malleabile, duttile, tenace, ma meno molle dello stagno, tinge molto al tatto, fonde al disotto del calore rosso, e brucia all'aria con fiamma gialla scura trasformandosi in ossido di cadmio.

I gialli di cadmio si ottengono facendo passare una corrente d'idrogeno solforato (acido idrosolforico) attraverso una dissoluzione di un sale di cadmio. Si forma così un precipitato di un bel colore giallo tendente all'aranciato che si deposita in fondo al vaso. Lavato e raccolto su tele si espone a seccare.

Dal solfuro di cadmio si ricavano varie gradazioni di gialli dette giallo chiaro di cadmio, giallo di cadmio, giallo aranciato di cadmio od anche colla sola distinzione di chiaro, medio e scuro.

Bisogna evitare di mescolare questi gialli al bianco di piombo, adoperando invece il bianco di zinco per quanto si è già detto dell'effetto degli ossidi di piombo sui solfuri.

I gialli di cadmio si possono trovare adulterati con giallo di cromo o col cinabro rosso. Si verifica la presenza del cromato di piombo sciogliendo il giallo di cadmio in quattro volte il suo volume di acido nitrico. Dopo il deposito che