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i colori principali della pittura 179

rati ad olio, o per la tempera o l'acquerello, procedere dapprima ad una perfetta depurazione dai conglutinanti sino al primitivo stato secco e polveroso.

Il bianco di zinco (ossido di zinco). — Questo bianco fu pure conosciuto dagli antichi sotto il nome di lana filosofica, bianco assoluto, nil album. Si otteneva facendo fondere sino all'ebullizione dello zinco in un crogiuolo e raccogliendo i fiocchi lanugginosi, di un bellissimo bianco, che i vapori dello zinco sollevatisi nell'aria lasciano cadere. Il bianco di zinco rimase come una curiosità scientifica finchè Gustavo Morveau ebbe l'idea di utilizzarlo in sostituzione del bianco di piombo.

Ora il bianco di zinco si fabbrica in serie di storte che proiettano i vapori del metallo in apposita stanza dove vengono attraversati da una corrente di gas che li abbrucia trasformandoli in ossido di zinco. L'ossido di zincò stemperato poi in acqua, viene compresso fortemente e formato in panni che si essiccano alla stufa. Questo prodotto che non equivale il bianco di piombo per facoltà di coprire, ha però il vantaggio di potere essere adoperato tanto ad olio che a tempera. È il bianco necessario per i gialli di Cadmio ed il solfuro di mercurio (vermiglione). Resiste molto di più del bianco di piombo all'azione dell'aria e dei gas solforosi e non danneggia la salute di chi lo fabbrica, nè di chi lo adopera.

Le adulterazioni più comuni dell'ossido di zinco sono fatte con solfato di barite, amido, creta, biacca, carbonato di calce, e si rintracciano trattando il bianco di zinco con l'aceto. Se il liquido deposita un fondo bianco e pesante rivela la presenza del solfato di barite. Aggiungendo alla soluzione di bianco di zinco e aceto una soluzione di sale di due volte il volume del bianco di zinco se questo contiene della biacca e del carbonato di piombo si formerà in