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178 gli elementi tecnici della pittura

di tinte. Questo colore essicca facilmente, dà corpo ed essiccabilità agli altri colori coi quali si mescola; però ingiallisce per l'azione dell'olio, e annerisce, col tempo, all'aria, e rapidamente alle emanazioni sulfuree. Non bisogna mescolarlo ai gialli di cadmio e al vermiglione che smorza e fa annerire. Alla temperatura di 100-120° si decompone sino a trasformarsi in minio.

Il bianco di piombo non è adatto per la pittura a fresco. Nella tempera si usa per le sue qualità coprenti, ma occorre verniciarlo affinchè non annerisca, come annerisce se nella tempera entrano colle contenenti sostanze acide. Per la miniatura si mescola a metà di allumina per renderlo più leggero.

La cerusa è l'infimo dei prodotti. Si deve macinare, come tutti i bianchi di piombo, in luogo, arioso essendo assai nociva la sua esalazione.

Si trova spesso in commercio il bianco di piombo mescolato con altre sostanze bianche quali il solfato di barite, il solfato di piombo, la calce, il bianco di zinco. Queste sofisticazioni si scoprono sciogliendo il bianco di piombo in piccola quantità d'acqua forte (acido nitrico allungato coll'acqua). Il bianco di piombo deve sciogliersi con effervescenza. Se vi è precipitato, questo è solfato di barite, o solfato di piombo. Filtrando il liquido ed aggiungendovi una soluzione satura di sale comune o di ossalato di ammoniaca si potrà scoprire se il bianco di piombo conteneva calce o bianco di zinco dal colore bianco del precipitato che si formerebbe.

È necessario avvertire che le sofisticazioni del bianco di piombo del quale si tratta qui, come di tutti i colori che si descrivono in seguito, bisogna rintracciarle operando sul colore secco ed in polvere, cioè avanti che esso sia mescolato a qualsiasi solvente, oppure se si tratta di colori già prepa-