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le sostanze coloranti 173


Tutta l'infinita varietà di tinte che presenta la natura non sono che modificazioni dei sette colori componenti la luce, ed ogni gradazione di colore per quanto impercettibile deve prevalentemente informarsi ad uno dei detti sette colori, all'infuori di questi, pel nostro occhio, non essendovi che il bianco ed il nero colle gradazioni intermedie grigie.

Logicamente la tavolozza deve offrire la possibilità di accostarsi all'imitazione dei sette colori spettrali puri e per essersi dimostrato il vano sforzo di pervenirvi dai così detti tre colori fondamentali, necessiterà che sulla tavolozza figurino, col rosso, l'aranciato, il giallo, il verde, l'azzurro ed il violetto, anche il bianco ed il nero. Ma perchè anche tali colori nei corrispondenti offerti dalle sostanze coloranti non rispondono nei miscugli alle tinte che ad occhio si giudicherebbe doverne risultare, si dovrà rinforzarli col soccorso di qualche altro simile colore sempre dei più intensi ed approssimantisi ai sette colori semplici della luce, il resto non potendo essere che un ingombro o un duplicato inutile di quanto il pittore può ottenere coi proprii miscugli.

Tali colori, allorchè per la composizione fisica e chimica fossero adoperabili con profitto in tutti i varî processi di dipingere, si potrebbero ben definire i colori principali della pittura, e poichè se non tutti i requisiti richiesti da un'idea di perfezione d'arte, ma quelli comportabili colle più note proprietà delle sostanze coloranti, sono accertati pei bianchi, nel bianco di piombo e di zinco, pei gialli e pei rossi fra le ocrie naturali sostenute per le gradazioni più intense dal giallolina di Napoli, i gialli di cadmio, il cinabro e la lacca di Robbia, pei verdi e gli azzurri, fra la terra verde, il verde di cobalto, il verde smeraldo, l'oltremare, ed il bleu di cobalto, ed infine pei violetti ed i neri, fra l'ossido di ferro violetto, il violetto minerale e qualche nero privo di bitumi, così di tutti questi colori non può essere che utile