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172 gli elementi tecnici della pittura

propria tavolozza sia guidato non tanto dalle promesse che il nome di un colore può fare concepire quanto dalle proprietà accertabili nel colore stesso.

L'uso che si va generalizzando nel commercio di far seguire al nome dei colori, la loro composizione chimica è un passo ancora lontano da questa mèta, giacchè non corrisponde ai mezzi di verifica praticamente alla portata degli artisti, lasciando così insoluto il problema della scelta sicura, specialmente quando i colori sono mescolati ai loro solventi come nei prodotti commerciali pronti in genere per l'uso.

I colori quando sono preparati contengono olio, cera, resine, gomme, glicerina, destrina, miele, secondo che devono servire per la pittura ad olio, a tempera, all'acquerello od a pastello. Tutte le lacche, oltre la materia colorante e i solventi e i glutini, si complicano per la sostanza su cui sono fissati i rispettivi colori, e lo stesso avviene dei pastelli benchè quasi allo stato polveroso. Tanti ingredienti estranei al puro colore, rendono vani i reagenti adatti per scoprirne la costituzione intima ed occorre già un chimico per ritornare un tubetto di pochi grammi al suo stato di polvere secca, seppure è detto che si possa mai più ritornare certi colori alla primitiva purezza, una volta mescolati all'olio ed alle resine.

Poi analizzate le materie coloranti, vi sarebbe da accertare la qualità di ciascun ingrediente discioltovi, perchè anche su questi, come si vedrà, può infierire la sofisticazione ed i conseguenti danni. Così i cartelli sui colori valgono quello che valgono, nè avrà fine tale stato di cose finchè sarà difettoso il controllo.

Un temperamento pratico, che intanto può servire a diminuire le probabilità di scegliere dei colori cattivi, è certamente quello di restringerne il numero per la tavolozza allo strettamente necessario.