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le sostanze coloranti 171

colori non abbiano perfezionato anche le vie di adulterarli e s'imponga al pittore moderno un'avvedutezza della quale non è traccia nei vecchi trattati della pittura.

Le proprietà molto differenti, riguardo alle azioni del tempo, degli stessi colori genuini, li fecero soggetti di molte esperienze onde raramente dagli autori moderni che toccano delle sostanze coloranti si trascura l'indicazione di distinte lunghissime di colori, separandoli in categorie speciali secondo il grado di resistenza offerto alla luce ed all'aria, senza però che sia dato vedere una concordanza di pareri quali dal tempo che si praticano consimili esperimenti é si offrono tali distinte, sarebbe ragionevole di aspettare.

Nella più ristretta categoria dei colori solidi per l'affresco e date le condizioni eccezionali sulle quali può essere fondata una vera e lunga esperienza in tale metodo di pittura, è ammissibile che si possono vedere consigliati da autori che notoriamente non professarono tale metodo di pittura, il cinabro, il vermiglione, il minio, le lacche di Robbia, l'indaco, il bistro, la seppia e la terra di Cassel, ma per la grande quantità di tutti gli altri colori conosciuti e pei quali basta per la prova stendere una quantità qualunque su qualsiasi materiale, lasciando che il tempo operi per procedere dappoi ad un semplice confronto cogli stessi colori di applicazione recente, per ispiegare tali risultati, non solo differenti, ma spesso opposti, come sono quelli di vedere dichiarato solidissimo lo stesso colore che un altro proclama dei più cattivi, è giuocoforza ritenere che a meno di un equivoco grossolano la contradizione non si può spiegare se non che ammettendo esperimenti fatti, bensì con colori dello stesso nome, ma in effetto, di sostanze differenti.

Della possibilità di tali scambi che per il dipinto vogliono dire danno anticipato o prematura rovina, è ben giusto che il pittore sia avvertito affinchè nel formare e stabilire la