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le sostanze coloranti 169


Dovendosi sempre, in ognuno dei tre colori fondamentali, includere la possibilità di rappresentare un giallo, un rosso, un azzurro intensissimi, si dovrà scegliere per rosso ancora una lacca: la lacca di Robbia o garance, perchè col vermiglione o col cinabro non si potrà mai, coll' aggiunta dell'azzurro, raggiungere, ove occorresse, l'intensità e la purezza della lacca di Robbia, e guai a pensare di fondere insieme il rosso e l' azzurro col giallo qualunque scelto come colore fondamentale, chè si formerebbe soltanto del nero.

Dippiù, la lacca di Robbia non è un colore solidissimo che adoperata in velatura, altrimenti annerisce tanto col bianco di piombo che con quello di zinco e non secca senza una gran quantità di vernice o di essiccante. Ma sia pure questo il colore adottato per il rosso, e si debba, ad esempio, ottenere un rosso più chiaro ma intenso simile al cinabro rosso. Mescolando molta lacca di Robbia all'unico giallo disponibile sulla tavolozza e qualche po' di bianco forse dopo molti impasti si riuscirà a mettere insieme una pennellata simile al migliore cinabro della China o dell'Olanda, ma di una liquidità estrema perchè a farlo seccare abbisogna molta vernice, onde, se per caso lo spazio da riempire con questa tinta, fosse alquanto esteso, bisognerebbe rinunziarvi perchè l'estensione rivelerebbe la impotenza del mezzo non essendovi finora colore alcuno che possa sostituire il cinabro salvo l'effetto di contrasto come sarebbe abbassare il tono circostante ad un rosso insufficiente o circondarlo di verde — ciò che evidentemente sposta l'argomento — e rivela il difetto di una teoria che sacrificherebbe volta per volta che si presentasse un ostacolo simile a quello ora accennato per un rosso, tutta l'intonazione del dipinto pel preconcetto di non porre sulla tavolozza un colore che già esiste e rispondente completamente allo scopo cercato, mentre dall'arte non si chieda altro nel di-