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le sostanze coloranti 163


Nè quest'azione è propria soltanto dei raggi luminosi visibili, esistendo, al pari dei raggi calorifici oscuri, altri raggi oltre al violetto estremo dello spettro, i raggi chimici ultravioletti, atti a produrre fenomeni chimici rilevantissimi; è da notarsi, che possono emanare da corpi pure oscuri, i quali cioè sono lontani anche dal suggerire l'idea di un'influenza qualsiasi sui corpi circostanti.

Un'altra causa di facile alterazione nei colori è senza dubbio quella procurata dalla estrema divisibilità derivata dalla macinazione e dallo scioglimento nei veicoli di liquidità, che distruggendone la compattezza d'origine pone in balia degli agenti di decomposizione o decoloranti anche quelle parti delle molecole del colore che per la naturale coesione sarebbero state difese. E sino dove giunga la divisibilità di certe sostanze coloranti ci può essere indicato dall'enorme volume d'acqua che si può tingere con pochi grammi di carmino o di blu di Prussia, e quindi la superficie bianca, che si potrebbe colorire con tale quantità di liquido ed il grado di sottigliezza di uno strato simile, ed è certo che se il carmino è un colore sensibilissimo alla luce, tale sensibilità sarà infinitamente aumentata dalla esilità della superficie esposta ai raggi diurni, giacchè oltre l'azione diretta esternamente, per la trasparenza del colore concorrerà pure la luce riflessa dal fondo su cui appoggia il colore stesso.

Disgregata la sostanza colorante dall'introduzione dei glutini, se il colore è sensibile all'azione atmosferica è pure evidente che oltre l'influenza dell'aria sulla superficie esterna del dipinto si avrà anche quella dell'aria introdottasi fra particella e particella della tinta per via del glutine medesimo, onde calcolando la resistenza di una sostanza colorante sia contro la luce che l'aria, ed i contatti sopravvenienti dai miscugli, sarà delle più frequenti circostanze nelle quali il colore è