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le sostanze coloranti 161

di. molecole e di spazi, in questo mondo nelle sue più minute particolarità ancora inaccessibile ai mezzi odierni di indagine, ma nei rapporti colle leggi che ne governano i fenomeni ottici abbastanza studiati, almeno in quei casi che su più vasta scala si possono riprodurre artificialmente, che si decide dell'aspetto di quelle masse pietrose talvolta dalla durezza granitica che nulla potevano suggerire al ricercatore ridotto a misurarne la resistenza alle azioni molteplici del tempo battendovi le nocche delle dita o pestandole con un martello.

Le cause di alterazione sopravvenienti alle sostanze coloranti non sono tutte rapide, nè tutte determinano una modificazione fisica o chimica facilmente rintracciabile e della quale si possa dimostrare l'esatto processo di avvenimento.

Non vi è argomento più controverso della relazione fra i caratteri di forma di una sostanza e la sua composizione chimica, giacchè contrariamente alla teoria accolta fino al principio del secolo scorso, secondo la quale ogni sostanza chimicamente definita non poteva possedere che una particolare forma e quindi caratteri ottici distinti, è ormai provato che composti differenti possono avere forma uguale e quindi caratteri fisici simili, eppure emanare colori diversi, come infatti lo dimostrano il solfuro di mercurio o cinabro che è rosso, mentre l'etiope minerale (che è lo stesso solfuro di mercurio) è nera, e così una quantità di sali di cobalto, che possono essere o rossi od azzurri, i sali di cromo e di cadmio, ora gialli, ora aranciati, ed anche rossi, bastando portarli ad una varia temperatura perchè avvengano tali varietà di colori. Il che vuol dire che nonostante questa apparente esteriore simiglianza di forma e di composizione vi è però tanto di differenza negli spazi intermolecolari, negli angoli, nei parametri e nelle inclinazioni degli spigoli dei cristalli, nella quantità d'aria o di acqua di cristallizza-