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le sostanze coloranti 159

essere sottratta a qualsiasi azione esterna — all'infuori della luce dalla quale dipende il colore che affetta — onde viene spontanea la domanda: è possibile in natura un aggregato molecolare capace di sottrarsi alle influenze della luce, del calorico, dell'aria, delle affinità che mantengono in perpetua trasformazione la materia? — oppure, ciò che abbiamo visto condurrebbe allo stesso risultato, è possibile sottrar un corpo qualsiasi alla luce, al calorico, all'aria, alle influenze di affinità coi corpi circostanti nel mezzo stesso dello espandersi di tutte queste forze come è condizione consentanea all'uso delle sostanze coloranti e del dipinto?

Non è che cercando di penetrare negli elementi più semplici costituenti i corpi che è possibile intravedere la complessità degli effetti della loro massa.

La maggior parte dei colori riconosciuti dotati dei requisiti che si sono detti indispensabili per la pittura appartengono alle sostanze minerali. Ciò permette di approssimarsi a questa semplicità di forme da esaminare, perchè nei minerali, salvo pochissimi dai quali non si ritraggono colori, la forma che li individualizza è il cristallo, anche quando all'occhio non appariscono che come masse informi destituite esteriormente, e sempre per noi, di ogni apparente ordinamento molecolare.

Il cristallo dai caratteri salienti, dalle forme geometriche bene distinte come quelli del quarzo, della pirite, ecc., dipende da circostanze esterne che ne favorirono la formazione, onde più comunemente si hanno gli aggregati cristallini così minuti che occorre il microscopio per vederli; ma siccome i caratteri ottici sono dipendenti dalla composizione fisica e chimica del cristallo, nè queste si mostrano diverse per la dimensione dei cristalli, così adoperando un mezzo d'ingrandimento sarà tolta la difficoltà dell'esame. Ora è evidente che se, p. es. del cinabro, possiamo ve-