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156 gli elementi tecnici della pittura

la luce bianca del sole o del lume col quale si osserva; e le altre sono disposte in modo da impedire, per le molteplici riflessioni e rifrazioni della luce, che questa penetri attraverso la grossezza di ogni molecola per approfondirsi negli strati secondarii e meno accessibili della massa del colore. In opposte circostanze invece si hanno le graduazioni di tinta più intense delle sostanze coloranti, sino al nero che è assorbimento, quasi completo, di tutta la luce incidente un corpo materiale.

Dalle quali osservazioni si può ricavare il principio generale che se la sostanza colorante che si tritura è poco divisibile e di natura assorbente o terrosa, la sua intensità colorante andrà aumentando colla triturazione, mentre se la materia del colore è molto divisibile, trasparente, di frattura prismatica, la triturazione verrà sospingendo il colore ad una intensità luminosa sempre in aumento, chè l'aumentare delle faccettature delle minute particelle del colore aumenterà i raggi di luce bianca riflessa.

Nell'applicazione dei colori al dipinto l'aumento degli strati di uguale colore mantiene inalterato questo principio. I bianchi con tutti i colori che hanno corpo, essendo sovrapposti aumentano d'intensità luminosa, precludendo l'accesso della luce agli strati profondi; i colori intensi in istrato di maggiore grossezza volgono al nero, poichè scavano, per modo di dire, degli abissi sempre più fondi alla luce che non può più uscirne.

Ridotti i colori nel massimo stato di divisibilità che si può ottenere da accurata macinazione, onde avvenga più facile e regolare il loro miscuglio coi solventi particolari di ogni processo di pittura, un ulteriore cambiamento d'aspetto viene loro portato dal passaggio dallo stato di polvere a quello di impasto o soluzione liquida nel conglutinante ad essi aggiunto che serve a tenere aggregato in sè il colore