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le sostanze coloranti 155

il diverso effetto della luce dal diverso stato fisico dello stesso corpo, perchè se è vero che la disposizione molecolare nelle materie coloranti è la causa precipua del colore che esse manifestano, ogni modificazione introdotta allo stato delle minute particelle di cui si compone un colore dovrà sempre essere accompagnata da un sensibile cambiamento d'aspetto del colore, dallo stato in cui fu assunto.

Nella triturazione, che per solito diparte da forme piuttosto voluminose, sulle quali, esternamente, molte cause atmosferiche o gazose o di contatto influiscono a nascondere il colore vero della materia da triturare, il primo effetto di uno sminuzzamento che amplia il volume apparente della materia, ed il numero di superfici riflettenti il colore, è quello di una intensità colorante che si direbbe dovesse aumentare col procedere della triturazione.

Ma generalmente avviene il contrario, come lo dimostrano il minio ed il cinabro che da rossi intensi volgono al giallo, l'acetato di rame e la malachite procedenti sempre più verso il verde chiaro man mano che aumenta il numero delle parti di colore diviso dall'azione meccanica del macinello.

E tenendo fisso come tipo di raffronto lo spettro della luce solare si vede l'intensità delle materie colorate che si triturano volgere dagli estremi dei colori dello spettro verso il centro — cioè i violetti procedere verso l'indaco, l'azzurro ed il verde — i rossi verso l'aranciato ed il giallo — con aumento di luce bianca riflessa.

Nelle materie vitree, per quanto colorate intensamente, l'effetto della triturazione è tale da ridurle in polvere bianca.

Ciò dipende dalla forma prismatica di ognuna delle più piccole parti frantumate dei vetri, nelle quali forme vi è sempre qualche faccia posta in direzione tale da riflettere