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le sostanze coloranti 151

causa del colore, può agire su ciascuna minima parte in maniera eguale.

Ma l'omogeneità d'apparenza che dietro conveniente elaborazione si può ottenere da un numero infinito di sostanze minerali, vegetali ed animali, non basta per formare un colore adatto alle complesse esigenze dell'uso pittorico occorrendo per ciò altre proprietà specifiche, che sono:

una intensità massima verso i colori costituenti la luce, cioè il rosso, l'aranciato, il giallo, il verde, l'indaco ed il violetto;

la maggiore possibile resistenza alle azioni fisiche e chimiche che possano alterarne l'aspetto nelle condizioni comuni di conservazione dei dipinti;

l'inerzia di fronte ai veicoli occorrenti per l'impiego dei colori e nei miscugli di colore con colore nell'infinità di combinazioni fatte dall'artista sulla tavolozza.

Sono queste le condizioni che delimitano d'un tratto il numero delle sostanze sparse in natura idonee all'uso pittorico; e dipende dalla difficoltà di trovare riuniti tali requisiti nei colori già in uso nella pittura l'insistente ricerca di perfezionarli.

La ragione di richiedere la massima intensità nei colori da porsi sulla tavolozza si spiega abbastanza riflettendo come dai colori intensi col sussidio del bianco possa discendere un'infinita gradazione di tinte più chiare, mentre da colori chiari sia impossibile risalire a più intensi quando non si avesse che il nero per modificarne il tono.

Altrettanto comprensibile è che i colori non debbano nell'atto del lavoro per le mescolanze necessarie e l'aggiunte di solventi od essiccanti opportuni alla condotta del dipinto essere soggetti a repentini cambiamenti e meno poi che si dovesse aspettare che da colori bianchi, rossi, verdi dovessero per reazioni comunque previste e dirigibili, come