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150 gli elementi tecnici della pittura

minerali, vengono comunemente estratti dalle piante per mezzo dell'ebullizione o macerazione di quelle parti che li contengono, in liquidi adatti, dai quali per sublimazione o precipitate si ricavano le materie coloranti in forma di polveri inconsistenti e bisognevoli di essere combinate all'allumina o alla creta che loro dà il corpo necessario per l'uso pittorico.

Sostanze vegetali colorate si estraggono dalla radice di robbia, dai semi di guado, dal legno di campeggio, dal verzino, dalla grana d'Avignone, dalla curcuma, dal querciolo, dalla noce di galla, dal zafferano, ecc. Altre provengono dalla torrefazione o carbonizzazione di vegetali, come il bistro, la fuliggine, il nero di sarmenti di vite, di nocciuole di pesca, di sughero, ecc.

I colori animali si ricavano da trattamenti particolari di sostanze contenute in alcuni organi o dalla carbonizzazione di alcune parti di animali. Appartengono à questa più ristretta specie il carmino, la cocciniglia, la porpora, la seppia, i neri d'avorio, di corna di cervo. Dei colori d'anilina, prodotti dalla distillazione del catrame, universalmente noti per la straordinaria intensità colorante ma altresì per la pronta alterazione alla luce, è inutile qualsiasi cenno descrittivo non potendosi che ascrivere à fortuna liberarne completamente qualsiasi colore d'uso per l'arte che ne fosse per caso inquinato.

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Le materie coloranti per essere utilizzabili per l'arte devono prestarsi ad essere ridotte in uno stato molecolare uniforme che assicuri il regolare comportarsi del colore nei miscugli sulla tavolozza giacchè soltanto in questa uniforme intima costituzione della sostanza colorante la luce, che è