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144 gli elementi tecnici della pittura

rono sulle coste del Sommersetshire e di Galles una quantità di buccini che da un'apertura fatta loro in una piccola vena in cima alla testa, lasciavano sortire un liquido vischioso e biancastro, che esposto all'aria gradatamente si cambiava in un bellissimo e durevole colore di porpora; e si racconta1 pure che M. de Jussieu e M. de Réaumur sulle coste occidentali della Francia, trovassero dei buccini simili, ed anzi M. de Réaumur scoprisse sulle coste del Poitou la sola specie di muricce che adesso si conosca e che possiede in grado più o meno eminente un liquido colorantesi in porpora.

Artificialmente la chimica colla murexide, che l'inventore Prout aveva dapprima denominata porporato d'ammoniaca, offre un prodotto che sciolto nell'acqua a 70° dà uno splendido colore porpureo, ma tutto ciò è ben lontano dalla porpora di Tiro che rimane per noi un colore puramente storico.

Non è certamente troppo azzardato credere che la fabbricazione dei colori non avanzasse molto nel periodo di tempo trascorso fra la catastrofe che seppellì Pompei, Ercolano e Stabbia e la caduta dell'Impero Romano. Roma, che tanto sviluppo diede all'architettura, non seppe elevarsi dalla imitazione formale della pittura greca e piuttosto che degli artisti ebbe dei dilettanti, deboli garanzie, per quei tempi, d'un serio incremento alla pittura ed alle industrie affini dell'arte di dipingere.

Nè da Bisanzio, di dove più che debole, sfinita la pittura riprese il cammino verso l'Italia, apparve tale coi predecessori di Cimabue e Giotto da richiamarsi una particolare attenzione per lo splendore dei colori. Industria secondaria

  1. Riffaily, Vergnaud et M., op. cit., pag. 98 e seg.