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6 prefazione

d’arte, ma secondo il comportarsi degli oggetti reali, porgere nuovi elementi di consistenza vera, al pari della scoltura e dell’architettura.

Della creta, un sasso sono poca cosa invero, ma tuttavia costituiscono una base, un embrione, un punto di partenza infine al raffronto che tanto facilita l'imitazione.

Per il pittore nulla di tutto ciò; la sua visione anzi non può assumere apparenza di realtà se non contraddicendo ai principî del rilievo, perché, costretta su di una superfice piana, deve figurare a varie distanze punti, linee o forme materialmente collocati nel modo più inverosimile. Alla quale difficoltà se si aggiunge quella della indeterminata sensazione dei colori del vero in lotta con la visibile sostanza delle materie coloranti è facile scorgere come la similitudine della immagine pittorica col reale possa venire pregiudicata sino dalla sua traccia schematica, non per l’incertezza della visione dell'artista o la sua incapacità ad un raffronto fra il vero e l’immagine dipinta, ma più semplicemente, e più comunemente per difetto di criterio d’utilizzazione del vasto e complesso modo d'impiego del materiale tecnico; delimitato bensì nelle invariabili superfice d'appoggio dei colori, e nel numero dei colori e solventi necessari; ma suscettibile però di essere trasformato in tante immagini pittoriche quante il genio umano e l'infinito aspetto della natura potranno mai suggerire.

Tecnica ed arte vengono così a mostrarsi legate dal più stretto dei vincoli. Ed arte pittorica di che mai, ove manchi l’effetto delle luci e dei colori; e tecnica in che potrebbe importare all'artista se non fosse che un vano maneggio di tinte e solventi.

L'arte incomincia solo dove principia ad esistere una immagine espressiva ed una sufficenza tecnica per trasformare l’inerte prodotto dei colori materiali in apparenze di