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126 gli elementi tecnici della pittura

comune, nè pel glutine nè per l'esecuzione, coll'antico metodo.

Scomparsa la tempera all'uovo, torna inutile investigarne ulteriormente le proprietà di durata, tanto più quando è saputo che nei nuovi tentativi di ritornarla in uso si ragiona sempre di torlo d'uovo, ma in pratica si lavora... coll'acqua.

Per la tempera che ora si prepara per lo più con colla di pelle, notato che in proporzioni eccessive si scaglia, ed in quantità troppo tenue lascia crollare il colore, non si potrebbe che ripetere quanto si è detto per la pittura ad olio, tanto rispetto all'aderenza sull'imprimitura che alle cause delle screpolature, delle disquamazioni. Anche per questa tempera sul muro o sulla tela l'imprimitura migliore è il gesso con colla o la semplice colla allungata d'acqua.

Il grande divario che presentano i colori bagnati da quando sono asciutti, rende difficilissima la ripresa del lavoro, specialmente su figure da vedersi davvicino. A facilitare gl'impasti, dipingendo sulla tela si può bagnarla di dietro, ma sul muro a meno di agire con un polverizzatore ed anche con tale uso la difficoltà rimane sempre rilevante, nè può essere vinta che da una pratica grandissima.

Il vantaggio di questa tempera sta nella rapidità che presta all'esecuzione e il rimpasto che si può fare lavando colla spugna bagnata dove si vuol cambiare e ridipingere senza lasciare traccia di rappezzo. Però la tempera, bagnata per un insistente lavoro, presenta l'inconveniente di sciogliere anche l'imprimitura, se fatta a gesso, facilitandone l'asportazione del colore stesso sotto la pressione del pennello anzichè la sovrapposizione di nuovo strato: con effetto spiacevolissimo in opere che si possono facilmente osservare davvicino. Bisogna evitare questo sconcio, cui si rimedia a stento e solo con penoso ritocco a secco, difficile da nascondere e che immeschinisce l'esecuzione.