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124 gli elementi tecnici della pittura

per tempo di sei anni. E poi in praticare a colorire, ad ornare di mordenti, far drappi d'oro, usare di lavorare di muro per altri sei anni sempre disegnando, non abbandonando mai nè in dì di festa nè in dì di lavorare ».

Oltre che sulle tavole, colla tempera ad uovo si dipingeva sul muro, preparandolo con una leggera spalmatura di torlo d'uovo colla sua chiara, diluito in due scodelle d'acqua e temperando pure i colori con tutto l'uovo e qualche tagliatura di cima di fico. Tempera assai insidiosa per la presenza dell'albumina, che si scaglia facilmente e non sopporta sovrapposizioni; per cui avverte il Cennini di non metterne nei colori nè troppa nè poca, ma « come sarebbe un vino mezzo innacquato. Se dessi troppa tempera abbi che di subito scoppierà il colore e creperà dal muro. Sia savio, e pratico ».

Nelle tele, che si preferivano dai Veneti ma si usavano pure in altre scuole (il Vasari ne cita una di Margaritone d'Arezzo), l'imprimitura facevasi con lo stesso gesso delle tavole, tenuto più rado e sottile perchè non si scrostasse, procedendosi pei colori nello stesso modo che sulle tavole. Istruendo sul modo di verniciare le tavole, il Cennini trascurò di fare parola della composizione di quella vernice liquida che allora si procurava belle fatta dallo speziale, fornitore comune dei colori artificiali.

Sir L. Eastlake, partendo da un diligentissimo esame di vecchie formule di vernici, crede doversi ritenere dimostrato che si trattasse di vernice oleosa di sandracca, cioè olio di linseme cotto e resina sandracca. Ma le obbiezioni che si potrebbero fare e che furono fatte sono molte, non potendosi risolvere definitivamente le questioni tecniche che sulla base dell'esperimento.

Il problema d'altronde ha perduto ogni interesse, dacchè quasi tutte le tempere antiche, perduta l'originaria vernice