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4 prefazione

Ed oltre tale inesorabile condizione fatta al pittore dalle imprescindibili esigenze della propria arte incombe all’artista un impegno morale di provvedere alla più lunga conservazione della sua opera, come corrispettivo alla persistente fiducia pubblica che mai richiese dall’artista alcuna garanzia per le ingrate e dannose sorprese delle trascuranze tecniche: fiducia tante volte delusa dal deperire di quadri appena usciti dalle mani dell'autore e continuamente offesa dalla leggerezza colla quale si vedono adottati ingredienti e processi nuovi di dipingere destituiti d'ogni seria e provata esperienza.

L’abbandono completo della preparazione di tutto il materiale pittorico in mano dell'industria e il nessun conto che si tiene oggidì dell'elemento tecnico nei giudizi d’arte non sono che conseguenze del momento attuale degli studi tecnici, non nuovo nelle vicende dell’arte né di assoluto ostacolo alla formazione di quel criterio tecnico che in periodi altrettanto deplorevoli, pure si vide produrre opere insigni e per solidità materiale e inestimabile valore d’arte; ma sufficienti però a spiegare come un tempo anche assai minore di quello intercorso dalla intromissione commerciale, che data dalla fine del secolo XVIII, sia bastevole a rendere gli artisti dimentichi dei rapporti necessari fra l'avvenire delle loro opere e quei materiali dalla cui scelta e modo d'impiego viene esclusivamente a dipendere l’esito ottenuto. L'inveterata abitudine di disinteressarsi delle conseguenze evidenti e tante volte rilevate per tale decadimento delle tecniche della pittura, coll’accampare dagli artisti la preoccupazione già assai grave dell’arte pura e dagli amatori e critici, con più fondamento, il rischio di ingerirsi di quanto si vede noncurato dai professanti l’arte, doveva altresì condurre all'erronea opinione di dividere l’opera d’arte in due elementi distinti; il mezzo che serve ad erigere materialmente