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CAPITOLO V




La tempera.


D

OPO l'adozione generale del metodo di dipingere ad olio, la parola tempera — oltre designare qualsiasi liquido atto a mescolarsi ai colori, accomuna tutti quei processi di pittura pressochè riservati alla decorazione teatrale, di appartamenti o d'altre opere di sollecita esecuzione, nelle quali, indifferentemente, le gomme, il latte, la colla di pelle, sono gli ingredienti per rendere appiccicante il colore.

Nè per altri dati più precisi si definiscono come tempere la maggior parte delle pitture pervenute dalla più alta antichità, che per sapersi da Plinio e Vitruvio l'uso delle gomme, della colla animale, del latte, ed anche del rosso d'uovo e del lattificio di fico, nella pittura, sostanze troppo comuni per dubitare che non si potessero adoperare per lo stesso scopo anche prima che i Greci ed i Romani.

Nel rinascimento però tempera fu il nome privilegiato del sistema italiano di mescolare i colori col torlo d'uovo per la pittura in tavola ed in muro o su tela, sempre per l'arte migliore.