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Fra le moltissime forme di vasi antichi egizj, greci, romani da me veduti, non mi rammenta la singolarità di questo. Per opposto ho qui sugli occhi alcune porcellane cinesi arcaiche, mandate al Collegio Romano da’ primi missionarj che portarono in quell’imperio la fede, e vi trovo precisamente la forma di questa tazza. Sarà per avventura un mio sogno; ma non parebbemi gran fatto inverisimile, che essa provenisse dalle provincie più orientali dell’Asia, dove Trajano giunse pure a farla da padrone; o da altra terra più prossima ai mari delle Indie, i cui popoli poteano comodamente avere commercio, se non diretto, almeno mediato coll’estremo oriente.

Preziosa ne è per me l’epigrafe di questo vaso, come quella che mi conferma, Apollo essere stato il principale iddio delle terme.

APOLLINI . ET . NYMPHIS . DOMITIANIS

Q . CASSIVS . IANVARIVS . D . D.

Rispetto alle tre Ninfe che qui ad Apollo, secondo mitologia, doveano essere compagne, tornerà certamente nuovo il vederle appellate Domiziane. Furono dette Auguste, relativamente ad altri imperatori: son qui dette Domiziane, e fuor d’ogni dubbio per relazione a Domiziano, la cui forsennatezza potea ben esser giunta fino ad imporre il proprio nome eziandio alle Ninfe. Ho io attentamente studiato sul luogo la costruzione di que’ pochi avanzi di antiche fabbriche, le quali erano in origine alle terme vicine, sperando trovare un avviso d’un tempio qualsiasi o d’una edicola quivi da Domiziano eretta o alle Ninfe o ad altro nume. Ma chi mai in tanta somiglianza di ruderi dell’epoca buona imperiale, oserà fissare l’anno d’un edifizio, o l’occorrenza per cui gli antichi lo costruirono, ove non veggasi segnato in marmo o in altro storico monumento? Non voglio tuttavia dissimulare che una gran parte degli antichi avanzi che circondano le terme spettano a quel tempo dell’impero, e che tra le monete imperiali delta stipe non vi ha forse imperatore, comechè abbia regnato anche più a lungo, che ne conti un numero eguale. Talchè appoggiati singolarmente a questa iscrizione, potrebbe congetturarsi, che per cura di lui le Acque Apollinari ottenessero un qualche miglioramento, e le Ninfe acquistassero una maggiore celebrità. La doppia asta delle lettere e la bellissima paleografia della iscrizione sono tutto quel meglio che recar si possa da noi per confermare che l’epigrafe non ripugni al tempo di Trajano; al quale rimonterebbero eziandio le due graziose fogliarelle adoperate a chiudere le righe in iscambio de’ punti.

3., 3.a, 3.b. Oenochoe o prefericolo in argento ai due terzi del vero, ma eguali al vero sono le parti 3. a, e 3. b. per le quali il manico si strin-