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d’uno passa in quelle di cento, e però non è improbabile che dal littorale Etrusco giugnessero alle Acque Apollinari, che gli rimangono sì prossime.

Questa è la mia opinione, quantunque io sappia le molte ragioni che stannosi studiando in Napoli per chiamare colà tutte queste monete, le quali è grande infortunio che non portino impresso il nome delle città da cui derivano.

DE’ VASI ED ALTRI ARNESI RINVENUTI NELLE ACQUE APOLLINARI

1. È un picciol cippo di marmo maggiore d’un terzo di quel che appare in questo disegno. Non fu già tratto dalla fonte, ma dal sodo d’un muro dell’abitazione costrutta nel 1737, che ora per la nuova fabbrica è stata demolita. Sopra alzavasi un pernetto di metallo, che ancora si vede impiombato nel marmo, ed a cui era raccomandata una statuetta, un vasellino o un donario qualsiasi. D’onde tolgo argomento che alle terme vicina v’era una edicola, un delubro, o un tempietto, dove gl’infermi, oltre la stipe che gittavano entro l’acqua, consacrassero loro doni e sciogliessero loro voti ad Apollo ed a quegli altri iddii, da’ quali una vana superstizione loro dava ad intendere, essersi derivata la sanità che a queste terme venivano ricuperando.

Il cippo non ha alcun pregio d’arte nè nella base nè nella cimasa, ma è liscio al tutto nelle tre sue faccie, e presenta sulla fronte principale una greca epigrafe e nella epigrafe due nomi e la patria d’uno che dichiara di reggersi sui piedi suoi e di camminare, onde per avviso avutone in sogno consacra ad Apollo il dono che qui non vediamo. Forse il mastro valentissimo, che adoperollo a murare, scheggiollo nell’angolo dove mancan le lettere delle due prime linee.


СЄΞΤΙΛ
ΑΤΤΑΛ
ΟΒΑС
ΑΠΟΛΛωΝΙ
ΚΑΤΟΝΑΡ
ΑΦΡΟΔЄΙ
СΙΕΥС

La paleografia è molto più accurata che l’opera del marmorario, il qual diede al marmo la forma di cippo: contuttociò non pare si appalesi anteriore al secolo secondo dell’impero. Le parole e le lettere sono ordinate in perfetta simmetria, talchè i margini rimangono pari in amendue i lati. Sestilio