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L’uomo non può a meno di agire secondo la sua propria essenziale natura: ed eccovi un primo termine fisso.

Esso non può parimenti non risentire l’efficacia dell’ambiente fisico: altro termine fisso, o, se variabile, di certo con molta lentezza.

E coll’efficacia dell’ambiente fisico, va, e conta ancor più, quella che potremmo chiamare dell’ambiente sociale, e di tutte le cause ed azioni che vi si connettono: termine, che esso pure non può variare che a rilento, per la ragione che figura un capitale immenso, accumulato via via per azione di secoli.

Tutto ciò costituisce un modo, una condizione, ovvero un limite, posto comecchessia alla libertà di azione dell’uomo, senza che tale libertà possa dirsi per ciò solo annientata; e qual meraviglia, o Signori, del risultato a cui si giunge, se perfino i metodi che si applicano sono stati essi medesimi escogitati a questo intento, cioè per di mettere in evidenza il costante per mezzo dell’eliminazione del variabile?

Tal è, anche questa volta (se io non prendo abbaglio), la soluzione ben semplice dell’enigma; e se per me alcun poco ci tengo, egli è unicamente perchè essa si accorda coll’essenza stessa dei metodi, e la naturale competenza della Statistica, di cui vi ho poc’anzi discorso. E per ciò pure, seguitando il riscontro, parmi essere autorizzato a conchiudere che nell’anzidetta questione la Statistica ha tanto che fare con certi sistemi di recente o rinnovata metafisica, quanto ne aveva un tempo il calcolo delle Probabilità colla teologia.

Con ciò intendo soltanto che la soluzione rimane intatta, e riservata ad altre discipline. La cosa del resto è sì vera, che ove ne fosse questa l’occasione, o il tempo ormai non ci venisse meno, io mi assumerei di darvene una prova anche all’inverso, rovesciando sull’istante i termini del problema, e facendovi assistere allo spettacolo di fenomeni indubbiamente retti da leggi inva-