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posizione e movimento degli individui. Si direbbe, a primo aspetto, un paradosso, e nondimeno, in siffatte combinazioni, la maggiore costanza del risultato può invece essere una prova che l’individuo ha goduto di una maggiore libertà.

Certi fenomeni morali presentano (fra certi limiti, s’intende bene, ed in via media) una regolarità maggiore di alcuni fenomeni fisici, appunto perchè gli elementi individuali sono più mobili ed indipendenti nell’un caso che non nell’altro. Lo aveva già avvertito, molti anni or sono, il Cournot(7).

Se la media annuale dei matrimoni varia meno in certi casi di quella della temperatura o della pioggia, gli è perchè i singoli individui si decidono al matrimonio per ragioni indipendenti gli uni dagli altri, e quindi anche le differenze sono più facilmente compensate; laddove lo stato meteorico dei singoli giorni, donde poi si deriva la media annuale, e ordinariamente dominato da cause continue, le quali rendono più o meno dipendente lo stato di un giorno da quello dei giorni che lo precedono, e gli danno un’efficacia sui giorni successivi, producendo dei cicli variabili a più o men lungo periodo.

Per questo riguardo adunque, il risultato statistico avrebbe, se mai, una significazione contraria a quella che se n’è voluto dedurre; o almeno esso può prestarsi indifferentemente anche ad essa.

E dipende altresì dalla stessa ragione quel fatto, che a tale proposito si riferisce, cioè che le variazioni individuali mostrino seguire, rispetto alla media, l’ordine e la legge generale delle variazioni che dipendono da cause puramente accidentali. Ciò torna a dire, semplicemente, che tali variazioni avvengono in ogni senso, e con tutte le compensazioni possibili; e non si vede ancora come siavi in ciò nulla che debba ripugnare all’idea di libertà.

Un’ultima osservazione, un raccostamento storico, e sarò al termine. Vi è nella storia scientifica dei metodi