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insieme è un organismo così variamente articolato, così molteplice e multiforme, che l’osservazione individuale riesce affatto inadeguata; la cognizione di pochi e semplici fatti non basta; bisogna che l’osservazione si moltiplichi, si estenda, si ripeta sotto tutte le forme, e con potenza proporzionata di mezzi; all’osservazione solitaria bisogna sostituire la collettiva, alla temporanea la continuata, all’avventizia, e senza norma ed accordo, la regolare, concorde e metodica. E ciò tanto più, che vi è pure un altro prodotto di quell’indirizzo, di quel carattere scientifico signoreggiante, che or ora vi accennava; ed è il sentimento che tutto nella vita si connette e si tiene, e nulla vi è di inutile o senza ragione di esservi; che un ordine naturale, regolato da proprie leggi ineluttabili, governa l’insieme ed ogni sua parte; e che talvolta la soluzione decisiva può anche uscire donde men si sospetta, al modo che G. B. Biot affermava essere accaduto per le scienze fisiche, dove spesso si è riconosciuta esser vera la soluzione che a primo aspetto era apparsa come la men verisimile.

Or bene, la Statistica, nella sua costituzione scientifica, è anch’ essa il risultato di questo movimento, di questa generale condizione di fatto.

Essa è l’osservazione metodica, per grandi masse, generale e continua, posta principalmente al servizio delle discipline morali e sociali, e delle loro applicazioni.

Nell’altre scienze vi è sempre una prima parte, un primo stadio di lavoro, che ha per assunto di raccogliere gli elementi di fatto, descriverli, ordinarli e discuterli, perchè possano poi servire, come materiale alle costruzioni teoretiche della scienza. Nelle scienze sociali, per una specie di divisione di lavoro, cotesto ufficio appartiene (in comune per tutte) alla Statistica.

E notate come per tale riguardo la Statistica sia venuta anch’ essa a suo tempo. Per le sue origini scientifiche essa coincide all’incirca coll’Economia, e pro-