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ne elaboravano lo stromento logico, ossia la parte tecnica de’ suoi metodi.

Il secolo passato, secolo matematico per eccellenza, è altresì quello della così detta Aritmetica politica, ossia del calcolo applicato ai fatti statistici; e in ciò si comincia già alquanto prima che la Statistica abbia essa medesima un nome e un proprio ordinamento scientifico, e, per così dire, man mano che se ne presenta la materia.

Lo stromento matematico si deriva in principal modo da un ramo di analisi, uscito in un lampo di genio dalle menti di Pascal e di Fermat, a proposito di un problema di giuoco di sorte, e conosciuto sotto il nome di calcolo delle Probabilità; il quale senza essere immemore delle sue prime origini, e con ardimenti spesso mirabili, non di rado intemperanti, od anche talvolta affatto illegittimi, aspirò bentosto a tradursi in tutta la sfera dei fatti, nonchè fisici, anche morali e sociali.

Di già fino dal termine del secolo decimosettimo si tenta da Halley, il celebre astronomo, che procede egli stesso sulle orme di Graunt e di Petty, la prima formolazione delle leggi della mortalità, e della vita media e probabile di una popolazione; e poco appresso Giacomo Bernouilli, nell’Ars conjectandi, pubblicata sul principio del secolo scorso (1716), già postuma, e rimasta incompiuta, e che è ad ogni modo l’opera fondamentale (come dicesi) in siffatto argomento, accenna ad un programma amplissimo delle possibili applicazioni della sua dottrina anche nelle cose civili, morali ed economiche: programma, che egli direbbesi aver legato, morendo, a’ suoi successori, cioè ai più possenti geometri del secolo, e che questi mostrano proporsi mano mano di adempiere.

Non è tuttavia che alquanto tardi, relativamente, e già oltrepassata la metà del secolo, che spuntano quelle applicazioni, le quali dovean fare in appresso la parte principale, come altresì la meno contestabile, di tali procedimenti; cioè quando Simpson dapprima (1757),