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Margherita. Voi potreste essere ucciso: ecco la sola sventura che io pavento.
Armando. Ma che v’importa che io viva, oppure muoia? Avete avuto un tal pensiero quando mi scriveste: Armando, dimenticatemi: io sono l'amante d’un altro? Che v’importava allora, se questa parola m’avesse ucciso? e se non sono morto, o signora, si è perchè avevo giurato di vendicarmi! Ah! voi credevate che tutto ciò sarebbe terminato così! che voi avreste avuto il diritto di spezzarmi il cuore senza che io pensassi a vendicarmi nè su voi, nè sul vostro complice? No, signora, no. Io sono ritornato... tra me dunque e il signor de Varville deve decidersi o della vita o della morte: dovreste voi pure morire, o signora, vi giuro che l’ucciderò!
Margherita. Il signor de Varville non è colpevole; io sola la sono!
Armando. Voi l’amate, o signora, e ciò basta perchè io l’odii!
Margherita. Voi sapete che io non potrei amarlo!
Armando. Allora perchè vi siete venduta a lui, o signora?
Margherita. In nome del cielo, non me lo chiedete, Armando, io non posso dirvelo.
Armando. Ebbene, o signora, io ve lo dirò, io! voi vi siete venduta a lui perchè siete una donna senza cuore... sleale... perchè il vostro amore s’appartiene a colui che può pagarlo, e perchè avete posto all’incanto il resto del vostro onore. Perchè, essendo sul punto di fare un ultimo sacrificio, il coraggio v’è mancato, ed il vostro istinto ha ripreso l’impero sopra di voi, perchè, infine, quest’uomo che vi consacrava la sua vita,