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Margherita. Ma Armando non è qui.
Duval. Lo sapevo; ma è a voi sola che vengo a chiedere una spiegazione, ed io spero che mi ascolterete. Mio figlio compromette per voi il suo onore e si rovina.
Margherita. Oh!
Duval. Ve lo ripeto; Armando si rovina.
Margherita. Grazie a Dio, non havvi più alcuno che si ricordi di me, ed io nulla accetto da Armando.
Duval. Ciò vuol dire che mio figlio è tanto miserabile e vile per dissipare con voi quello che ricevete dagli altri.
Margherita. Perdonate, o signore, ma io sono una donna e sono in casa mia, due ragioni che dovrebbero parlarvi in mio favore; il tuono con cui mi parlate non è quello che mi sarei aspettato da un uomo d’esperienza, che ho l’onore di vedere per la prima volta, e...
Duval. E...
Margherita. E voi mi permetterete che io mi ritiri, più ancora per voi che per me stessa.
Duval. In verità, o signora, che quando alcuno si trova alla vostra presenza e vi sente parlare, appena può credere che queste parole siano formole preparate. Mi avevano detto prima di venir qui che siete una donna pericolosa.
Margherita. Sì, o signore, pericolosa, ma per me sola e non per gli altri.
Duval. Pericolosa o no, non è men vero che Armando si rovina per voi.
Margherita. Ed io vi ripeto, o signore, con tutto il ri-