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risposta. (Nanetta esce) (Ecco un altro sogno svanito!... direi quasi ch’è una fatalità!)

Conte. Potrei sapere che cosa contiene quella lettera?

Margherita. Questa lettera, signor conte?... contiene una buona nuova per voi.

Conte. Davvero?

Margherita. Avete guadagnato quindicimila franchi.

Conte. Sarebbe la prima volta.

Margherita. Non ho più bisogno del vostro denaro.

Conte. Come! i vostri creditori vi concedono forse una proroga?

Margherita. No... io amava, ecco tutto.

Conte. Voi?

Margherita. Io stessa.

Conte. E chi amavate?

Margherita. Un uomo che mentiva... come succede tutti i giorni... un uomo che voleva morire per me, e che dopo quindici giorni mi lascia... Leggete. (gli dà la lettera).

Conte. (legge ridendo) Ah! ah! era il signor Armando Duval... Egli, a quello che sembra, è geloso di me! mi fa l’onore di credermi un vostro amante... Infatti v’è poca differenza di simpatia fra quello che impresta il suo denaro e quello che cerca di dissiparlo.

Margherita. Ritornate al club questa notte?

Conte. Sì.

Margherita. Ebbene, allora m’accompagnerete all’Opera. Ho bisogno di vedere il signor Gastone de Rieux... di prender dell’aria, perchè soffoco.

Conte. La cosa era dunque molto seria. Siete così agitata...