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Saint. Morta! allora perdonatemi d’avervi cagionato un involontario dolore!
Armando. V’ingannate, signore; le pure e nobili affezioni sono tali appunto, perchè, dopo la felicità d’averle provate, ci resta quelle di risovvenirsene.
Saint. Siete unico della vostra famiglia?
Armando. Non ho che una sorella. (s’allontanano parlando).
Margherita. (a Gastone) Quanto è educato il signore Duval!
Rieux. Lo credo io! e per di più, follemente innamorato di voi!
Margherita. Di me!
Rieux. Sì, o signora, egli vi ama, e non ha mai osato dirvelo.
Margherita. Ah! ah! voi siete pazzo!
Rieux. No, vi dirò anzi che sono due anni ch’esso nutre questo romanzesco amore.
Margherita. Davvero, signor Gastone, che così celiando voi mi piacete infinitamente.
Rieux. Armando passa l’intiere giornate in casa di madamigella Erminia, per sentire a parlare contituamente di voi!
Margherita. Sì?
Rieux. E quando, or son due anni, prima di recarvi a Bagnéres, foste per tre mesi ammalata, non vi dissero che un giovinotto veniva tutte le mattine a chieder nuove della vostra salute, senza mai pronunciare il suo nome?
Margherita. Mi sembra infatti...
Rieux. Era lui!
Margherita. (Era lui!) Signor Duval?