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LA SICILIA NELLA DIVINA COMMEDIA


La Sicilia, l’isola intravista nelle commosse fantasie degli antichi poeti, centro attivo di mitiche creazioni e di colonie ellenistiche fiorenti, poscia suolo contrastato di popoli conquistatori, ha prestato in ogni tempo alla letteratura materia feconda, or lusingando le menti colle sue bellezze naturali, or percuotendole coi fenomeni di quel vulcano, che la rende la terra più caratteristica non solo del Mediterraneo, ma di tutti i mari. Le sue tradizioni, che si confondono col mito delle schiatte pelasgiche, le sue vicende storiche, la sua ricchezza e persino le sue rovine presentano tale un complesso ed una fecondità di materiale, che da sè solo varrebbe a testimoniare un’intera civiltà svoltasi entro i confini di sì breve sponda e capace di costituire propria e vera nazionalità. Ora, poteva mai l’importanza sua sfuggire al poeta, che descrisse fondo a tutto l’universo, a lui, che le antiche tradizioni chiamò in sussidio or come fatti morali, or come naturali, ora anche come semplici paragoni a sancire, a completare, a dichiarare fatti più recenti e di universale interesse? — la Sicilia, quale sede di enti mitologici e di avvenimenti storici indimenticabili, era là nei canti dei poeti, nelle pagine eloquenti del-