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INTERMEZZO I.




Uberto in sottabito e veste da camera. Vespone in livrea sull’ uscio della sala. Quindi Serpina in veste succinta, cioè gonna di tela a fiorami forti; corpetto di filo e capicciuola; grembiale bianco con falbalà, rialzato di un lembo alla cinta; fazzoletto bianco, orlato con pizzi, incrociato sul petto; collana di ambre; all’ orecchio cerchioni con pallottoline di oro; ed a’ piedi pantoffole a punta acuta con tacchetti di legno.


Ub. sbuffando
Aspellare, e non venire;
Stare a letto, e non dormire;
Ben servire, e non gradire;
Son ire cose da morire.
Questa è per me disgrazia!
Son quattro ore che aspello, e la Serpina
Portarmi il cioccolalte non fa grazia.
passeggia smanioso
Debbo uscir di gran fretta.
guarda il primo, e poi l' altro oriuolo
L’ ora già passa...
battendo il piede a terra
Oh flemma benedetta!
dopo mia pausa
Ma sta bene. A noi altri, sissignore,
Ci piace aver d’ attorno
Una ragazza ben tarchiata e fresca;
E questo ti succede
Quando indulgente sei con la fantesca.
passando all' altro lato