scritture ancora più pungenti di quelle, contra gli stessi Spagnuoli; e dell’Esequie dice che fu libro composto da quel padre franciscano..... che fece poi per altri rispetti quella bella riuscita (v. Murat. Vita del Tassoni p. 28). Nondimeno lo stesso Muratori confessa di aver vedute due di queste Filippiche presso il conte Alfonso Sassi, che sembrano scritte di man del Tassoni, e così ne sembra a me ancora, che pur le ho vedute; e lo stile piccante con cui sono stese, può far sospettare ch’ei ne fosse l’autore. In fatti tra le sette Filippiche che stampate si trovano in questa ducal biblioteca, le due prime, come ho detto, mi sembrano opera del Tassoni. Ma lo stile delle altre cinque è diverso; e si ravvolgono per lo più sulle cose de’ Veneziani, co’ quali non avea relazione alcuna il Tassoni. Innanzi alle stesse Filippiche precede un altro opuscolo di somigliante argomento, intitolato Caducatoria prima, a cui leggesi sottoscritto l’Innominato Accademico Libero, il qual nome medesimo si legge a’ piedi della quarta e della settima Filippica; nè io so chi abbia voluto ascondersi sotto a quel nome. Dopo le Filippiche segue la Risposta alle Scritture intitolate Filippiche, stampata collo stesso carattere e nella forma medesima; in cui si difende la corte di Spagna, e si fanno sanguinose invettive contro il duca Carlo Emanuelle I. In questi opuscoli non vi ha indicio del luogo ove sieno stampati, o del nome dello stampatore; e solo al fine della Filippica iii. si legge segnato l’anno 1615. Le quali minute riflessioni ho io voluto qui fare, trattandosi di un libro da pochissimi conosciuto. Ma ritorniamo al Tassoni. Nel 1623 lasciò di essere al servigio del detto cardinale, e visse tre anni tranquillamente, attendendo insieme a’ suoi studi e alla coltura dei fiori, della quale molto si dilettava. E questo fu il