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SECONDO | 23 |
XIX.
Mentre vi s’offre la Fortuna in questo,
Di cambiare una secchia in una terra;
Ricordatevi sol, che volge presto
156Il calvo a chi la chioma non afferra.
Se non cogliete il tempo, i’ vi protesto
Ch’avrete lunga e faticosa guerra:
Nè potrete durare alla campagna;
160Che s’armerà con noi tutta Romagna.
XX.
Qui tacque il Baldi; e nacque un gran bisbiglio,
Nè fu chi rispondesse alcuna cosa:
Ma si conobbe in un girar di ciglio,
164Che la mente d’ognuno era dubbiosa.
Alfin per consultare ogni periglio,
E non urtare in qualche pietra ascosa,
Fecero al Baldi dir ch’era presente,
168Ch’avrebbe la risposta il dì seguente.
XXI.
Il dì che venne, il cambio fu approvato,
E disser che la Secchia eran per darla,
Sottoscritto il contratto e confirmato,
172A qualunque venisse a ripigliarla;
Perch’altramente non volea il senato
Con atto indegno al pozzo ei rimandarla;
Che in questo il reggimento era in errore,
176Se credea di dar legge al vincitore.
XXII.
Il Baldi si scusò che non avea
Ordine d’alterar la sua proposta;
Ma che l’istesso giorno egli volea
180Ritornare a Bologna per la posta:
E se ’l partito alla città piacea,
Avrebbe rimandato un messo a posta.
Così conchiuso, il Baldi fe’ ritorno;
184Nè si seppe altro fino al terzo giorno.