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Ma cessata la fretta, si contentò di questa correzione, e lasciò per questa volta gli anacronismi tanto a lui famigliari. Barotti.
St. XXIII. Alla Battaglia terra del Padovano s’incontrano e riuniscono i due rami del Bacchiglione, che lontano da Vicenza sei miglia s’erano divisi, ed ivi da alto con romore cadendo prendono un correr veloce verso il porto di Chioggia, dove hanno lo sbocco.
St. XXV. La Donna di Cipada è Mantova, illustrata da’ versi di Virgilio, come Cipada da quei di Merlino.
St. XXVIII. In quelle parti quando si vuol significare qualche aiuto fuora di tempo e tardo, si dice: il soccorso di Paluello; come in Toscana e da noi: il soccorso di Pisa. Salviani.
St. XXX. L’Autore delle Note all’Asino, poemetto del Dottori, reca l’opinione di alcuni che asseriscono, che Tito Livio nascesse in Teolo. Il Tassoni però parla qui non di Livio, ma de’ genitori di lui. La più fondata opinione è nondimeno che Livio fosse da Abano, siccome afferma Marziale, che visse in Roma vicino a que’ tempi. l. i. ep. 62.
St. XXXI. E’ un castello Monselce, che, per detto del Portenari l. 2. c. 9., avanti che fossero trovate le artiglierie, era riputato inespugnabile, ed era la maggior fortezza della Marca Trivisana, e però Federigo II. imperadore maravigliatosi della fortezza grande di questo castello, lo elesse per camera speziale dell’imperio. Il Corio nella sua Istoria di Milano p. 3., dove fa memoria della sorpresa, che di Monselce fece Cane della Scala l’anno 1318, vi dice, che era sì bene situato quanto altro che fosse in Italia, e soggiunge, che il suo proprio vocabolo è Monte divite. Barotti.
St. XXXII. Dicesi, che Antenore salvatosi nella distruzione di Troia, e venuto in Italia, fondasse quivi la sua prima città, chiamata Urbs Euganea, e poi corrottamente detta Brusegana.
St. XXXIII. Nella collina d’Arquà, o Arquada, dieci miglia sopra Padova, si ritirò Francesco Petrarca, e ivi morì nel 1374. La pelle della sua gatta fu fino a’ tempi nostri conservata.
St. XXXVI. Margutte ci vien descritto dal Pulci nel Morgante per un uomo furbo e scellerato.
St. XXXVII. Begotto e Menone, Poeti burleschi in lingua padovana.
St. XLI. Anacronismo di sessant’un anno, mentre nel 1310 cominciarono ad essere detti Cavalieri di Rodi i Gerosolimitani, perchè appunto nel Settembre di quell’anno ricuperarono da’ Turchi quell’isola, e vi stabilirono la loro sede.