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traeva la sua origine di Romagna. Fu nipote di sorella del Cardinale Magalotti, e amatissimo nella corte di Roma. Salviani.

St. LIII. A quel tempo Modena era tutta piena di masse di stabbio; oggidì le strade ne sono meno adorne, ma non però in tutto prive. Da Omero sarebbe stata detta: Urbs bene stabulata. Salviani.

St. LV. L’antichità di Modena si conosce dalle fabbriche particolarmente de’ portici sui balestri, che mostrano essere stati fatti assai prima che Vitruvio scrivesse d’Architettura.

   Le Canalette sono le chiaviche, o cloache, delle quali è piena quella città, e quando le votano non si può passare per quelle strade per rispetto della lordura che si diffonde, oltre il puzzo che appesta. Salviani.


CANTO OTTAVO.


Stanza VIII. Chiama ciurmatori i filosofi e astronomi greci, che persuasero al popolo, che ogni pianeta avesse un cielo da se, e che i cieli inferiori fossero rapiti dall’ottava sfera da oriente in occidente. Perciocchè il Poeta fu Sceptico, e tenne che particolarmente le cose de’ cieli, quanto a noi, consistessero tutte in opinione e probabilità. E ne portò egli ancora una nuova nel terzo libro de’ suoi Pensieri. Salviani.

St. XIV. La Torre degli Asinelli di Bologna, così denominata da un certo Gherardo Asinelli che la fece edificare.

St. XIX. Parla di Pietro d’Abano, che, come sa ognuno, tenuto fu per mago. Ma fiorì in altri tempi. Però vuol dire il Poeta, che se allora fosse stato quivi, avrebbe armata qualche compagnia di demoni in favore de’ Modenesi. Salviani.

   Nella sopraccitata lettera del Poeta al Canonico Barisoni dei 16 di Gennaio si leggono gli ultimi due versi di questa ottava nella seguente maniera:

Quivi il gran Mago Pier sussurrò carmi,
E trasse i morti regni al suon dell’armi.


E poi si trova soggiunto: I Canti dovevano essere dodici, e si doveva introdurre Pietro d’Abano a condurre diavoli in favore de’ Modenesi; ma Monsignore Querenghi mi ha messa tanta fretta, che mi ha fatto finire alli dieci Canti. Però diremo così:

Se v’era Pietro allor, co’ fieri carmi
Traeva i morti regni al suon dell’armi.