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la
SECCHIA RAPITA
CANTO DUODECIMO.
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Cessa la tregua, e la vittoria pende.
Il Papa in Lombardia manda un Legato.
Sprangon sul ponte a guerreggiar discende,
4Onde sospinto poi, resta affogato.
Sono rotti i Petroni entro le tende,
E ammolliscono il cor duro, ostinato.
S’interpone il Legato a tanti mali;
8E si fa pace alfin con patti uguali.
I.
Le cose della guerra andavan zoppe:
I Bolognesi richiedean danari
Al Papa; ed egli rispondeva coppe,
12E amplìava gl’indulti agli scolari.
Ma Ezzelino i disegni gl’interroppe
Col soccorso che diede agli avversari.
Allora egli lasciò di fare il sordo,
16E scrisse al Nunzio, che trattasse accordo.
II.
Indi spedì legato il cardinale
Messer Ottavìan degli Ubaldini,
Uomo ch’in zucca avea dimolto sale,
20Ed era amico ai Guelfi e ai Ghibellini;
E gli diede la spada e ’l pastorale,
Che potesse co’ fulmini divini
E coll’armi d’Italia opporsi a cui
24Rifiutasse la pace e i preghi sui.