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4 | CANTO |
XI.
Chi si mise una scarpa e una pianella,
E chi una gamba sola avea calzata;
Chi si vestì a rovescio la gonnella,
92Chi cambiò la camicia coll’amata:
Fu chi prese per targa una padella,
E un secchio in testa in cambio di celata;
E chi con un roncone e la corazza
96Corse, bravando e minacciando, in piazza.
XII.9
Quivi trovar che ’l Potta avea spiegato
Lo stendardo maggior con le trivelle;
Ed egli stesso era a cavallo armato
100Con la braghetta rossa e le pianelle.
Scriveano i Modanesi abbreviato
Pottà per potestà sulle tabelle:
Onde per scherno i Bolognesi allotta
104L’avean tra lor cognominato il Potta.
XIII.10
Messer Lorenzo Scotti, uom saggio e forte,
Era allor Potta, e decideva i piati.11
Fanti e cavalli intanto ad una sorte
108Alla piazza correan da tutti i lati.
Egli, poichè guarnite ebbe le porte,
Una squadra formò de’ meglio armati,
E ne diede il comando e lo stendardo
112Al figlio di Rangon, detto Gherardo.
XIV.
E gli dicea: Va’, figlio, arditamente;
Frena l’orgoglio di que’ marabisi:12
Non t’esporre a battaglia, acciò perdente
116Non resti, mentre siam così divisi;
Ma ferma alla Fossalta13 la tua gente,
E guarda il passo, e aspetta nuovi avvisi;
Ch’io ti sarò, se il mio pensier non falle,
120Innanzi sesta armato anch’io alle spalle.