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128 CANTO


LXXI.


Al capitan Fracassa in sull’elmetto
     Menò d’un colpo esterminato e fiero,
     Che tramortito nell’ondoso letto
     572Cadendo, di Brindon fu prigioniero.
     Quindi si volse, e con feroce aspetto
     Nel petronico stuol spinse il destriero;
     E di Panago al Conte, e a Boniforte
     576Signor di Castiglion, diede la morte.

LXXII.


Si ritira il nemico all’altra riva;
     Che ’l disvantaggio suo vede e comprende:
     E poi ch’all’erta in fermo sito arriva,
     580L’ordinanze restrigne, e si difende.
     Ma già la notte d’oriente usciva,
     E fra l’orror delle sue fosche bende
     Le lampade del ciel tutte accendea,
     584E giù in terra a’ mortali il dì chiudea.