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SESTO | 93 |
VII.
Questa è la via dove alla gloria vassi;
Chi ha spirito d’onor mi segua appresso;
Ecco v’apro il sentiero: ora vedrassi
60Chi avrà desio d’immortalar se stesso.
Così parla il feroce; e volge i passi
Dove il nemico stuol vede più spesso.
Urta il caval, la lancia abbassa, e pare
64Un vento fier che spinga indietro il mare.
VIII.
Qual ferito nel petto, e qual nel volto
Fa l’incontro cader dell’asta dura:
Si dirada d’intorno il popol folto;
68Ognun scansa, che può, sua ria ventura.
Scontra Stefano e Ghino: e al primo, colto
Nell’occhio destro, il ciel ratto s’oscura;
Cade l’altro passato alla gorgiera;
72Indi uccide Brandan dalla Baschiera.
IX.
Aperta avea la temeraria bocca
Brandano appunto ad oltraggiar quel forte;
Quando il ferro crudel giugne, e l’imbrocca
76Tra denti e denti, e lo conduce a morte.
Ricovra l’asta il valoroso, e tocca
Alla cima dell’elmo Ilario Corte,
Giovine irresoluto e spensierato;
80E ’l fa cader disteso in un fossato.
X.
Non lunge il Conte di Culagna vede,
Pomposo d’armi, e di bei fregi altero:
E come ardito e poderoso il crede,
84Gli sprona incontra con sembiante fiero.
Ma il Conte lesto si rilancia a piede,
E si ripara dietro al suo destriero:
Trascorre l’asta; ed ei subito s’alza,
88Tocca appena la staffa, e in sella balza.