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vii

ne tentasse più volte inutilmente la stampa in Modena, in Padova e altrove; come finalmente fosse esso la prima volta stampato in Parigi nel 1622, e ristampato colla medesima data nell’anno stesso a Venezia; come per ordine del Pontefice dovesse il Tassoni toglierne e cambiarne qualche espressione, e così corretto il poema uscisse di nuovo a luce in Roma nel 1624 colla data di Ronciglione; e come poscia se ne facessero più altre edizioni. Tutto ciò si può vedere nella suddetta prefazione esattamente narrato. Io mi arresterò solo alquanto sulla gara di precedenza tra La Secchia Rapita e Lo Scherno degli Dei del Bracciolini. Questo fu pubblicato la prima volta in Firenze nel 1618, cioè quattro anni prima di quello del Tassoni; ma il Tassoni già da molti anni prima l’avea composto. Gaspero Salviani, che è nome supposto dello stesso Tassoni, in una lettera da lui scritta a que’ tempi, ma pubblicata solo innanzi all’accennata edizione modenese, afferma ch’egli lo scrisse tra l’aprile e l’ottobre del 1611; e aggiugne che alcuni cavalieri e prelati che allor viveano, ne posson far fede. Anzi lo stesso Tassoni, in una lettera premessa all’edizione di Ronciglione, dice di averlo composto una state nella sua gioventù; il che vorrebbe dire prima del 1611, nel qual anno ci contava 46 di età. Ma il dottor Barotti crede che così affermasse il Tassoni perchè temeva che gli si potesse fare un rimprovero di avere in età avanzata scritto un sì scherzevol poema; e crede ancora, che nella lettera del Salviani, in vece del 1611, debba leggersi il 1614. Che che sia di ciò, è certo che fin dal 1615 area il Tassoni compiuto il suo poema, benchè poscia vi aggiugnesse due canti; che nel 1616 cominciò a trattarsi di darlo alle stampe, benchè ciò non si eseguisse che nel 1622; e che frattanto ne correano per le mani di molti