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la scotennatrice 91


«Oh, sono ancora lontani ed abbiamo una foresta superba alle nostre spalle.

«Per bacco!... Abbiamo dato dentro a dei big-trees (alberi grossi) che non si trovano nemmeno sulle falde della Sierra Nevada californiana.

— Dove sono? — chiese per la seconda volta John.

— Là, guardate, galoppano verso le prime alture. Corpo d’un bisonte!... Sono in buon numero quei furfanti. Vedete, John?

Una bestemmia fu la risposta dell’indian-agent.

Aveva purtroppo veduto e come aveva veduto!... Il mantello bianco che spiccava vivamente fra i guerrieri Sioux e Corvi e soprattutto sullo sfondo nerastro della prateria, distrutta dalla tromba di fuoco, gli aveva aperto d’un sol colpo gli occhi.

— Minnehaha!... — esclamò poi, facendo un gesto di terrore. — Ella ha indossato il grande mantello di sua madre!...

— Ah!... È la Scotennatrice!... — disse Turner, senza apparire troppo sgomentato. — Non mi dispiacerebbe incontrarmi con lei da solo a solo, col coltello da scotennare in pugno.

— Come vedete non è sola.

— Purtroppo, mio bravo John. Ha una sessantina d’uomini con sè e che mi sembrano ben montati.

«Se continuano quella corsa, fra mezz’ora saranno qui ed allora, mio vecchio John, dovrete prepararvi a restituire una capigliatura che non sarà quella di Yalla, bensì la vostra.

— Non scherzate, Turner. Mi pare di sentire, in questo momento, la fredda lama d’una navaja o d’un machete passarmi fra la scatola ossea e la cotenna.

— Ciò potrebbe anche succedere, più tardi però, poichè in trenta minuti possono succedere molte cose.

«Qualche volta per un solo secondo io ho salvata la mia pelliccia. Vedete bene che l’ho addosso ancora.

— Che cosa fare? Siamo senza cavalli — disse John, coi denti stretti.

— In mezzo a questa foresta i cavalli non sarebbero di gran giovamento, amico. Raccomandiamoci alle nostre gambe e cerchiamo un nascondiglio.

«I Laramie sono ricche di cañones e di caverne. Che cosa dite voi, Harry?

— Che non troverei altra migliore soluzione.

— E voi, Giorgio?

— Che mi sentirei più al sicuro se mi trovassi fra i volontari del generale Custer.

— L’Horse è lontano, quindi è inutile pensare a quella gente. Cerchiamo di trarci d’impaccio da noi, giacchè non possiamo contare, almeno pel momento, su nessun soccorso.

«Gambe in spalla e via!... La grande foresta ci protegge.

I quattro avventurieri, già convinti che gl’indiani non avrebbero tar-