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88 emilio salgari


Ingannati dalle promesse degli agenti americani, resi feroci per l’avanzarsi continuo dei pionieri dalla pelle bianca, che invadevano le loro terre senza nemmeno dire: guarda che te le prendo, e più di tutto contro l’invasione dei cacciatori che distruggevano le immense colonne dei bisonti emigranti che formavano quasi l’unico loro sostentamento, poichè la terra non la coltivavano, avevano deciso di tentare la lotta.

Sapevano di avere da fare con un nemico strapotente, brutale non meno di loro, perchè non avrebbe risparmiato nè le loro donne nè i loro fanciulli, pure non tornarono a sotterrare l’ascia di guerra.

Gli uomini rossi, che già vedevano la loro razza sparire a poco a poco sotto l’invasione bianca, piombano furiosamente sulle fattorie, scannano e scotennano, e, sorpreso un distaccamento di volontari americani, lo fanno completamente a pezzi, facendo grossa raccolta di capigliature.

La loro fortuna doveva però essere di breve durata.

Il Governo di Washington, allarmato da quella terribile alzata di scudi, manda il generale Harney con un buon numero di truppe, e dopo una serie di combattimenti vince la nazione imponendo durissime condizioni.

Nove anni dopo gli Sioux, vinti sì, ma non mai domati, stringono alleanza coi Chayennes e cogli Arrapahoes e dissotterrano l’ascia.

La marea bianca non aveva cessato di avanzare e d’impadronirsi dei loro territori e di distruggere le loro riserve di caccia.

Per l’indiano, non coltivatore, come abbiamo detto, si trattava di vita o di morte.

In un momento tutto il Colorado è in fiamme. Le fattorie dei pionieri americani sono incendiate; gli abitanti sono macellati e scotennati, senza risparmio di donne e di bambini; le corriere che viaggiano da S. Louis a S. Francisco di California sono fermate ed i passeggieri uccisi.

Drappelli di volontarî americani mandati frettolosamente contro di loro subiscono l’egual sorte.

Resi audaci, assalgono in gran numero il forte Sendgwik nel quale si erano precipitosamente rifugiati tutti gli emigranti che in quell’epoca attraversarono il Colorado per invadere le regioni dell’Ovest, ma vengono respinti a colpi di mitraglia e con migliaia di obici.

Allora tornano a rovesciarsi nella prateria e mettono a ferro ed a fuoco le frontiere del Nebraska, del Colorado, del Wyoming e perfino quelle dell’Utak battute dalle bande degli Arrapahoes.

Per un anno e più infuria la guerra, con grande strage dei coloni americani dispersi nel Grand’Ovest, ma il 29 novembre del 1864 il colonnello Chiwington, comandante del 3° Reggimento dei volontari del Colorado, sorprende i più famosi capi indiani raccolti a gran consiglio